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Il sistema dei 7 chakra principali. La pranoterapia come strumento per guarirli e riequilibrarli.

Secondo la medicina olistica, ognuno di noi dispone di 4 corpi relazionati tra di loro: il corpo fisico che forma la parte materiale dell’essere umano, il corpo mentale di cui fanno parte i pensieri e le credenze; il corpo emozionale che include le relazioni e i sentimenti che viviamo in relazione con noi stessi, i nostri simili e il mondo esterno; infine il corpo energetico regolato dai chakra, i quali trasmettono energia dal centro del nostro corpo verso l’esterno e viceversa. Questi possiamo definirli come centri di attività per la ricezione, l’assimilazione e la trasmissione dell’energia vitale. Ciò che generiamo dipende molto da cosa riceviamo dal mondo esterno, infatti, la forma ed il contenuto dei chakra può dipendere anche dalla ripetizione degli schemi nella nostra vita quotidiana, dal rapporto con i familiari, dal nostro grado di coscienza, dalla cultura ed anche dalla forma del corpo fisico.

chakra possono essere aperti o “chiusi”, in eccesso o in carenza. Questi stati possono rappresentare aspetti fondamentali della personalità di una persona oppure qualcosa che muta di momento in momento in risposta ad una determinata situazione. Un chakra sofferente può essere incapace di mutare facilmente il suo stato, rimanendo aperto o chiuso. In questo caso il chakra ha bisogno di essere guarito, scoprendo e rimuovendo qualunque cosa lo blocchi.

I sette chakra principali sono tutti inseparabilmente collegati; un blocco nel funzionamento di un chakra può interessare l’attività del chakra vicino. Ad esempio, si possono avere problemi con il potere personale (terzo chakra) a causa di un blocco nella comunicazione (quinto chakra) e viceversa.

Come vedremo qui di seguito, ad ogni chakra corrispondono determinate parti del corpo e funzioni psicologiche.

È di fondamentale importanza quindi, mantenere tutti i nostri chakra aperti e ben equilibrati in modo da far scorrere liberamente l’energia attraverso il nostro corpo e lasciar andare programmi negativi e disfunzionali che possono compromettere il nostro benessere psicofisico. 

 

Primo chakra – Muladhara (Elemento “Terra”)

Situato alla base della colonna vertebrale, esso rappresenta  il sostegno e il nutrimento necessari per sopravvivere.

Quando questo chakra è aperto ed equilibrato, vi sentite stabili nella vita, sani nel corpo, solidi in ciò che siete e radicati nelle vostre attività quotidiane, vivete nell’abbondanza avendo i giusti mezzi di sussistenza.

Il sovrappeso è spesso indicativo di un meccanismo di difesa eccessivo in questo chakra.

Il “demone” del primo chakra è la sensazione di insicurezza, la paura.

Il 1° chakra presiede: la colonna vertebrale ed i reni.

Funzioni psicologiche associate al 1° Chakra: quantità di energia fisica, voglia di vivere.

Secondo chakra-Svadhistana (Elemento “Acqua”)

Situato nella zona lombare e addominale, lo scopo di questo centro è di stimolare il movimento e di portare piacere nella nostra esistenza. Gli individui con emozioni e desideri eccessivi nel secondo chakra hanno bisogno di imparare a contenersi, in quanto contengono una carica eccessiva che appartiene al passato e che può influire negativamente sul presente. Queste sono persone generalmente troppo emotive e indulgenti con se stesse, con una personalità dipendente ed un attaccamento ossessivo. Chi ha un secondo chakra carente, invece, è scollegato dalle emozioni, evita il piacere ed il rilassamento, è troppo rigido e punitivo ed è poco passionale. Ha bisogno di imparare a sentire, quindi deve sciogliere ciò che è rimasto congelato dentro di sé. Il senso di colpa è il “demone” del secondo chakra.

Il 2° chakra presiede: il sistema riproduttivo.

Funzioni psicologiche associate al 2° chakra: qualità dell’amore per gli individui dell’altro sesso, scambio fisico, piacere mentale e spirituale. Quantità di energia sessuale.

Terzo Chakra – Manipura (Elemento “Fuoco”)

Rappresenta il potere, la padronanza di sé, ed è situato nel plesso solare. Il ruolo di questo chakra è unire la corrente discendente della coscienza con la corrente ascendente dell’energia per formare una volontà forte in grado in grado di canalizzare quell’energia in un’azione vera e propria. Quando l’intenzione e l’energia si uniscono con successo e realizziamo ciò che ci eravamo prefissati, avvertiamo un senso di potere: da quella sensazione di potere scaturisce un senso di autostima.

Un terzo chakra in eccesso può assumere la forma di “fare semplicemente troppo”, l’individuo si trasforma in qualcuno che fa invece di “essere”, è motivato ed ha un carattere cocciuto e arrogante. Da un punto di vista fisico un terzo chakra troppo aperto può causare ulcere e bruciori di stomaco, mentre se troppo chiuso una digestione difficile. Il “demone” del terzo chakra è la vergogna che può paralizzarci con la paura di fare qualcosa di sbagliato o può farci lavorare troppo per dimostrare a noi stessi che valiamo.

Il 3° chakra presiede: stomaco, fegato, cistifellea, sistema nervoso.

Funzioni psicologiche associate al 3° chakra: capacità di provare piacere, espansività, saggezza spirituale, consapevolezza della qualità universale della vita e di ciò che si è all’interno dell’universo. Propensione alla guarigione e alla salute.

Quarto Chakra – Anahata (Elemento “Aria”)

Rappresenta l’amore, è situato esattamente al centro del torace. Può sembrare un po’ anomalo parlare di eccesso o carenza di questo chakra, ma entrambi gli stati sono il risultato di difese alzate attorno ad una ferita del passato. Un chakra carente è il risultato di qualcosa che viene evitato, mentre un chakra in eccesso è il risultato di qualcosa che viene compensato, facendo troppo. Il fulcro di una relazione è la capacità di relazionarsi attraverso il collegamento tra ciò che c’è dentro di noi e ciò che c’è dentro a un’altra persona. Questa è la base dell’intimità, che richiede prima di tutto il conoscere se stessi, poi amarsi abbastanza da non temere la vulnerabilità. Amando se stessi si è meno dipendenti da ciò che gli altri pensano di noi, e questo lascia più spazio per essere autentici ed empatici.

Il 4° chakra presiede: cuore, sangue, nervo vago, sistema circolatorio.

Funzioni psicologiche associate al 4° chakra: Sentimenti d’amore per altri esseri umani, apertura alla vita. Volontà dell’io, capacità di imporsi al mondo esterno.

Quinto Chakra – Vishuddha (Elemento “Suono”)

Situato nel centro del collo, rappresenta l’elemento del suono, trasportato nell’aria del nostro respiro: questo centro è infatti correlato alla comunicazione, all’ascolto, all’apprendimento, alla creatività e all’espressione della personalità. Lo scopo del quinto chakra è trovare una risonanza interiore tra tutte le vibrazioni sottili che albergano in noi, vivere in armonia con gli altri e conoscere, parlare e vivere in base alla nostra verità.

Qualità in eccesso: prolissità, tono di voce eccessivamente alto, balbettare, spettegolare, difficoltà a contenersi.

Qualità carenti: paura di parlare ad alta voce, parlare a bassa voce, difficoltà a tradurre in parole i sentimenti, tendenza alla segretezza, troppo contenuto.

Il “demone” di questo chakra è la menzogna che può assumere molte forme. Il suo antidoto è la stessa azione che apre il chakra della gola, cioè parlare in modo sincero ed ascoltare gli altri quando esprimono la loro verità.

Il 5° chakra presiede: bronchi, polmoni, corde vocali, esofago.

Funzioni psicologiche associate al 5°chakra: capacità di recepire e di assimilare. Senso dell’io all’interno della società e dell’ambiente di lavoro. 

Sesto Chakra – Ajna (Elemento “Luce”)

Il sesto chakra riguarda il vedere nel senso più profondo della parola. Qui miglioriamo il nostro intuito, sviluppiamo la percezione, illuminiamo il nostro cammino e troviamo chiarezza, visione e saggezza.

Il sesto chakra è chiamato anche “terzo occhio“. Si tratta di un organo di percezione più profondo che si trova tra i nostri occhi fisici. È correlato alla ghiandola pineale (epifisi), l’organo sensibile alla luce che si trova all’interno del cervello e che è responsabile delle visioni, dei sogni e del ciclo sonno-veglia. Questa ghiandola era definita la sede dell’anima molto prima che il suo ruolo venisse compreso nei tempi moderni.

La vista non è semplicemente un meccanismo passivo, cioè si aprono gli occhi e le immagini si riversano all’interno: è anche una pratica attiva quando si utilizza l’immaginazione, “vedendo” quello che desideriamo creare, anche se ancora non esiste.

Qualità in eccesso: allucinazioni, illusioni, ossessività, incubi, ricordi intrusivi, difficoltà di concentrazione.

Qualità carenti: mancanza di immaginazione, difficoltà a visualizzare, insensibile, nessun ricordo dei sogni, negazione di fronte alla verità, scarsa memoria.

Il “demone” del sesto chakra è l’illusione e quando ne rimaniamo bloccati essa offusca la nostra visione e chiarezza. Esempio, persone anoressiche che si credono grasse, persone che fantasticano sulla relazione con qualcuno che non nutre alcun interesse per loro, ecc. Quando l’illusione viene infranta il risveglio è spesso traumatico.

Il 6° chakra presiede: parte inferiore del cervello, occhio sinistro, orecchie, naso, sistema nervoso.

Funzioni psicologiche associate al 6° chakra: capacità di visualizzare e di comprendere concetti mentali. Capacità di mettere in pratica le idee. 

Settimo chakra – Sahasrara (Elemento “Pensiero”)

È situato alla sommità della nostra testa. Questo chakra ha una fase di sviluppo meno definita rispetto agli altri centri, in quanto è in costante e continuo sviluppo. Inizia con la valutazione della nostra vita, con la messa in discussione di convinzioni, con l’analisi delle azioni e delle motivazioni, imparando a guardare le cose in modo obiettivo. Il mondo cambia così rapidamente che non possiamo aspettarci che tutte le nostre convinzioni rimangano le stesse. Alcuni individui raggiungono questa fase solo in età avanzata ed altri non la raggiungono affatto. Il compito del settimo chakra consiste quindi nell’esaminare i “programmi” che fanno funzionare la nostra vita, eliminarne gli errori, affinché possiamo fare meglio quello per cui siamo stati concepiti: sviluppare il nostro potere ed essere creativi.

Qualità in eccesso: devozione febbrile, dipendenza dalla spiritualità, dissociazione dal corpo e dal mondo, purezza e rettitudine eccessive.

Qualità carenti: cinismo, convinzioni rigide, apatia, difficoltà di apprendimento, materialismo, indulgenza verso se stessi.

I “demoni” di questo chakra sono l’attaccamento e l’ignoranza.

Il 7° chakra presiede: parte superiore del cervello, occhio destro.

Funzioni psicologiche associate al 7° chakra: integrazione fra la personalità globale, la vita e gli aspetti spirituale dell’umanità.