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La “ZONA di COMFORT” vs LIBERTA’ e SUCCESSO

 

 La natura dell’uomo è quella di evolvere, se davvero vuoi crescere come persona e vuoi raggiungere degli obiettivi è assolutamente necessario uscire dalla “Zona di Comfort“.

 Il nome può trarre in inganno, infatti questa zona, a volte, di confortevole ha ben poco, ma al contrario, oltre a non farci progredire, può nascondere e proteggere situazioni tossiche e dannose.

 La zona di comfort è uno “spazio” mentale che conosciamo bene, che ci siamo costruiti negli anni in qualunque aspetto della vita. La zona di comfort sono i nostri modi di fare, di essere, di ragionare. E’ uno spazio in cui ci sentiamo sicuri, protetti e a nostro agio, ma in cui non cambia mai niente. E’ il nostro status quo.

 Con il tempo abbiamo imparato a farci andar bene, a sopportare, anche ciò che non ci piace: una relazione di coppia che non funziona, un lavoro che non ci gratifica, una situazione economica complicata…

 Rimanere agganciati a queste situazioni significa sostenere le proprie abitudini e restare per sempre dove ci troviamo. 

 La mente ha il compito di proteggerci dal dolore, di garantirci la sopravvivenza, possibilmente in “modalità” di risparmio energetico. Per farlo ha creato questa zona mentale che apparentemente ci dà sicurezza, ma se cerchiamo di uscirne, lei lo interpreta come qualcosa di negativo, pericoloso o faticoso e ci saboterà in ogni modo evitando di farci avanzare, creando una sorta di avversione al cambiamento.

 Così facendo, ci ritroveremo in una situazione stagnante in cui i risultati che otterremo, saranno sempre gli stessi.

 Quindi cominceremo a sperare che succeda qualcosa che cambierà tutto, ma l’unica cosa che accadrà, sarà che butteremo via altro tempo e altre opportunità. Dobbiamo imparare ad avere più rispetto per il nostro tempo, se vogliamo evitare di fare la fine del criceto nella ruota.

 Sono perfettamente consapevole del fatto che a volte le situazioni da cui vogliamo uscire sono talmente complicate da non saper neppure da che parte cominciare. Se siamo fortemente motivati e determinati, non importa COSA fare, ma  cominciare a MUOVERCI ed a FARE! Piano piano le cose prenderanno la giusta piega e cominceranno ad incastrare come i pezzi di un puzzle.

 Viviamo in un mondo dinamico e sempre più veloce, non ci possiamo concedere il lusso di rimanere dove siamo. Se la tua vita non va avanti come vorresti, alla lunga questa falsa sensazione di protezione sarà deleteria. Potrà suonare strano, ma bisogna trasformare la “zona di scomodità” nella nuova zona di comfort. Non dimentichiamo che il cervello umano ha una grande capacità di adattamento ed ha la capacità di vedere possibilità quando queste non sono così ovvie, ma va anche allenato a fare cose a cui non è abituato, al fine di renderlo il nostro miglior compagno di viaggio.

 I livelli di sabotaggio della mente sono così sofisticati che neanche ce ne rendiamo conto. E’ tipica la frase: << Lo farò dopo…>>, supportata da una marea di argomentazioni, apparentemente molto ben strutturate, affinché rimandiamo ciò che dovremmo fare.

“Dobbiamo prendere l’abitudine di uscire sistematicamente dalla zona di comfort“

 Appena fuori dalla zona di comfort si trova la zona della paura, questa è la zona dove siamo molto vulnerabili, dove “ce la raccontiamo”, inventiamo scuse, ci giustifichiamo e basta un nonnulla per farci retrocedere.

 Uscire dalla zona di comfort ha un prezzo da pagare, a volte anche piuttosto caro. Inizialmente causerà fatica, stress, ansia, paura, addirittura dolore. E questo spesso, ci farà gettare la spugna con la classica frase: << Ma chi me lo fa fare?!… in fondo va bene così.>>

 Per raggiungere una qualsiasi meta è assolutamente importante oltrepassare quella “barriera emozionale” che ha creato la mente e che noi etichettiamo con il nome di “paura”. La paura dell’ignoto, del rifiuto, dell’incertezza, del cambiamento, di durar fatica, di non sopportare nuove situazioni di stress, di fallire, di non poter più tornare indietro, di non riuscire ad andare avanti o di non riuscire a vivere senza quella persona…

 Il miracolo sta là fuori, nell’affrontare situazioni nuove e nuovi modi di pensare e di essere, è anche questo che dà un senso alla vita!

 Ogni volta che riusciremo ad avanzare (anche a piccoli passi) verso quella linea di confine che ci separa dalla libertà e dal successo, saremo inondati da un grande senso di soddisfazione che ci motiverà ad andare avanti, ma che non ci preserverà al 100% dal pericolo di farci tornare al punto di partenza.

 La zona successiva alla zona della paura è la cosiddetta zona dell’apprendimento: zona in cui si studia, ci si prepara (anche mentalmente), si imparano cose nuove. E’ una zona importante perché ci aiuta a mitigare la paura, ma al tempo stesso bisogna fare attenzione, perché può essere anche ingannevole, nel senso che in questa fase potremmo non sentirci mai pronti o abbastanza preparati, oppure il desiderio potrebbe non essere sufficientemente forte da riuscire a farci oltrepassare la linea di confine che ci separa dalla zona di crescita, così da rimanere nella zona di apprendimento per anni o addirittura da farci tornare nella zona di comfort.

 La preparazione “perfetta” , ammesso che esista, è difficile da raggiungere soltanto con l’apprendimento, ma sarà indispensabile fare anche esperienza, per questo ad un certo punto dobbiamo deciderci e metterci in gioco.

 Altra cosa importante a cui bisogna fare attenzione in queste fasi è con chi parliamo del nostro progetto. Può capitare che ne parliamo con qualcuno che abbia addirittura più paura di noi, che abbia fallito nei suoi progetti ed abbia deciso di abbandonare i propri sogni. Queste persone non necessariamente hanno cattive intenzioni, semplicemente stanno dando il loro punto di vista, che però potrebbe generarci ancora più incertezza e in un determinato momento condizionarci a tal punto da allontanarci definitivamente dalla nostra meta.

 E’ possibile anche non riuscire a raggiungere l’obiettivo al primo tentativo, anzi direi che è abbastanza normale. Quando questo accade, molte persone cominciano a dubitare delle proprie capacità, si colpevolizzano, si inondano ancora più di paura e rinunciano al loro sogno. In questi casi è fondamentale riprovarci più convinti di prima.

 Le persone di successo quando “falliscono”, non interpretano il fatto come una sconfitta, ma come un’opportunità per prepararsi meglio e riprovarci. Thomas Alva Edison rispose così ad un giornalista che gli chiese come si sentisse dopo aver fallito 2000 volte nel far funzionare la lampadina:<< Io non ho fallito 2000 volte nel fare una lampadina, semplicemente ho trovato 1999 modi su come non va fatta.>> <<… il primo requisito del successo è la capacità di applicare incessantemente le tue energie mentali e fisiche ad un problema, senza stancarti>>.

 Quindi il fatto di avere una grande ambizione ed essere assolutamente motivati e determinati a raggiungere un obiettivo, è ciò che fa la differenza e che al momento opportuno ci porterà al traguardo. Sì perché provarci e basta potrebbe far parte di quei sofisticati sabotaggi della mente per farci rimanere dove siamo: << io ci ho provato, ma non ci sono riuscito… più di così che posso fare?…>>.

 Funziona così per tutto: per liberarsi dalle varie forma di dipendenza, per sganciarsi da relazioni tossiche, per intraprendere un cammino che porti al successo professionale o sentimentale, per le diete alimentari, per raggiungere una migliore forma fisica….

 Con la sola forza di volontà può risultare difficile riuscirci, dovremmo sempre chiederci che cosa ci impedisce di avanzare, individuando quale programma mentale limitante ci mantiene imprigionati a questo meccanismo e sostituendolo con uno nuovo potenziante.

Se sei capace di rompere questi schemi, allora
realizzerai i tuoi sogni .